Rigurgito, vomito e reflusso: come orientarsi?

Articolo di Jean-Luc Sagniez
Docente EOS – European Osteopathic School
Dalla nascita fino a circa 6 mesi di età, il lattante può rigurgitare una piccola quantità di latte. Durante la poppata (al seno o con biberon) possono fuoriuscire tra e 5 e 10 ml di latte, nel momento del ruttino o a fine pasto.
Questi rigurgiti sono considerati normali dai medici e oltre il 40% dei bambini avrà tali sintomi senza danni alla crescita e alle condizioni generali. Spesso è stato osservato vomito lieve e occasionale nei bambini che rigurgitano ogni giorno.
Nonostante le preoccupazioni abbastanza normali dei genitori, nel caso in cui i rigurgiti non danneggino la crescita e il bambino non soffra di disagio significativo o pianto persistente, i medici ritengono che non sia necessario impiegare farmaci.
Tuttavia, è importante prestare attenzione al lattante che, a ogni poppata, rigurgita quantità significative di latte per diversi giorni. In tal caso, è indicato pesare il bambino per monitorare la sua crescita e consultare un medico in caso dubbio. Alcune farmacie mettono a disposizione dei genitori una bilancia per lattanti. Le cause del rigurgito e del vomito lieve sono molto numerose:
suzione e deglutizione vigorosa e rapida al seno o al biberon;
un riflesso di espulsione del latte potente e costante durante l’allattamento al seno;
l’immaturità dello sfintere esofageo;
una quantità esagerata di latte;
un attaccamento al seno troppo frequente (rispetto all’età) o con durata troppo lunga;
troppo latte nel biberon e oltre le esigenze del lattante.
Vomito a getto
Il vomito a getto si manifesta con l’uscita violenta del contenuto dello stomaco. Il bambino rigetterà anche a distanza grandi quantità di latte. Il vomito a getto ripetuto unito a una crescita insufficiente può spesso indicare una condizione grave. La perdita di liquidi causata dal vomito persistente può portare alla disidratazione del bambino. Quando il vomito contiene sangue, se c’è febbre e le condizioni generali del bambino si deteriorano, allora si tratta di un’emergenza e ciò richiede una visita medica. Il vomito a getto persistente può essere causato da diverse malattie ostruttive o patologiche come:
stenosi pilorica o ostruzione intestinale;
gastroenterite, un’allergia alimentare oppure l’assunzione di farmaci;
una meningite.
Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD)
Il reflusso è la risalita del latte dallo stomaco all’esofago. Il latte nell’esofago può essere ingerito oppure fuoriuscire sotto forma di rigurgito leggero. Questi rigurgiti, considerati normali, si verificano durante la poppata o subito dopo, e non causano disagio. Invece, la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) si verifica quasi sempre tra una poppata e l’altra. È accompagnata da disagio da moderato a grave. Il reflusso dei contenuti acidi dello stomaco predispone all’irritazione dell’esofago (esofagite) e, spesso, è la causa di pianti importanti del bambino.
L’immaturità dello sfintere esofageo, o il suo funzionamento anomalo, sono le cause citate più spesso in presenza di GERD. Inoltre, la posizione supina del bambino tende ad aggravare il reflusso, perché facilita la risalita del latte nello stomaco verso l’esofago.
Da quando, una ventina di anni fa, si cominciò a consigliare di far dormire i bambini in posizione supina per prevenire la sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), osserviamo che ormai molti lattanti, durante i periodi di veglia, trascorrono molto tempo sdraiati sulla schiena e non abbastanza sulla pancia, e ciò potrebbe essere un fattore predisponente alla GERD.
Al fine di ridurre la GERD e prima di somministrare un trattamento con farmaci, sarebbe il caso di prendere in considerazione alcune raccomandazioni:
evitare la sovralimentazione del bambino;
al momento della poppata, fare diverse pause posizionando il bambino verticalmente contro la spalla del genitore;
tenere il bambino in posizione eretta per alcuni minuti dopo la poppata;
durante il periodo di veglia, posizionare il bambino a pancia sotto per alcuni minuti;
sollevare il bambino durante il sonno, mettendo un cuscino sotto il materasso, alla testiera del lettino.
Il pediatra può anche utilizzare alcuni farmaci per casi persistenti o gravi di reflusso gastroesofageo. Alcuni bambini, con l’assunzione di farmaci, avranno gradualmente un alleviamento dei sintomi e una diminuzione del pianto. Tuttavia, nella maggior parte dei piccoli, i
genitori osserveranno pochi miglioramenti. Perciò, in quei casi, la raccomandazione dei medici in generale è di interrompere l’assunzione del farmaco e attendere che il reflusso scompaia gradualmente da solo nel momento dell’introduzione dei cibi solidi o intorno all’anno di età.
Trattamento in osteopatia
Per poter spiegare le cause del rigurgito, del vomito e della GERD è utile guardare lo sviluppo dell’apparato digerente durante il periodo fetale. La conoscenza dell’anatomia del corpo del bambino facilita anche la valutazione e il trattamento in osteopatia.
Durante la formazione dell’apparato digerente, gli organi del feto come l’esofago, lo stomaco, l’intestino e il fegato subiscono diverse rotazioni prima di assumere il loro posto definitivo nel corpo del bambino. I nervi, i vasi sanguigni e le strutture di sostegno subiranno gli stessi spostamenti poiché sono vicini ai visceri. Il nervo vago è il principale plesso nervoso che consente il funzionamento degli sfinteri e la peristalsi degli organi. Durante i movimenti di rotazione degli organi, alcune costrizioni potrebbero provocare tensione sul decorso del nervo e causare squilibri nel suo funzionamento.
L’osteopata specializzato in pediatria deve possedere una determinata esperienza clinica e le conoscenze approfondite per agire con competenza sul lattante. Durante la valutazione, l’osteopata presta particolare attenzione nell’esaminare il corpo del bambino al fine di identificare le aree di costrizione e di tensione. Durante il trattamento, egli esegue delicate manipolazioni che, in molti casi, daranno già un po’ di sollievo al bambino.
“La mia lunga esperienza clinica come osteopata specializzato nel bambino, mi ha insegnato a prendermi sempre il tempo, anche nell’incontro con i genitori, per comprendere appieno le condizioni di salute specifiche del bambino.”
“Insieme a loro, cerchiamo di definire le dinamiche dei periodi di sonno e di veglia e delle poppate, determinando i momenti di disagio e pianto legati ai problemi per i quali mi consultano. Le informazioni così raccolte e la valutazione complessiva del lattante mi permettono perciò di applicare il miglior trattamento e fornire ai genitori consigli appropriati e specifici per il loro bambino. Inoltre, le mie competenze sull’allattamento al seno o al biberon sono un buon ausilio per comprendere e risolvere i problemi di rigurgito, vomito e reflusso. “
“Dopo il trattamento, credo che sia essenziale istruire i genitori, fornendo loro raccomandazioni ed esercizi su come posizionare il bambino nei momenti di veglia. Sono esercizi semplici che aiutano a promuovere la rapida riduzione dei problemi di salute del lattante, riducendo al contempo il numero di visite richieste in terapia manuale o osteopatia. In generale, sono necessari 2 o 3 sedute per trattare il rigurgito, il vomito e i problemi di GERD.
Bibliografia
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