Scritto da

Davide Lorenzon

In condizioni fisiologiche la natura porta il canino a seguire la giunzione tra la parte anteriore e la parte posteriore del mascellare come canale di discesa. Se questo non avviene vuol dire che qualcosa è andato a disturbare questo naturale processo. Rimettere l’osso nelle condizioni di movimento più vicine alla sua fisiologia (come movimento globale, come elasticità ossea, come armonia delle sue diverse parti) potrà rimetterlo nelle condizioni di riprendere un processo fisiologico, ristabilirà la sua omeostasi.

All’osservazione abbiamo potuto valutare che nei soggetti con una problematica di discesa del canino vi è sempre un problema di movimento dell’osso mascellare in cui questo canino è situato. Il problema di movimento può essere una disfunzione dell’osso stesso, delle ossa satelliti che coinvolgono il mascellare o un problema di tipo intraosseo tra pre-mascellare (zona anteriore incisiva) e post-mascellare (zona posteriore molare).

A partire da questo presupposto per poter liberare il movimento del mascellare nel modo migliore possibile sarà importante seguire uno schema di azione nella valutazione e poi nel trattamento. Partiremo da strutture più centrali (fase 1) che influenzano lo schema generale del cranio per poi spostarci nella valutazione delle membrane di tensione reciproca (fase 2) e poi andare ad indagare il movimento delle ossa della sfera anteriore (fase 3) e delle loro suture.

Nella Fase 1 valuteremo nel dettaglio la base cranica e la dura madre

  • Sfeno-basilare

Presenza di disfunzioni traumatiche (strain verticali, orizzontali o compressione) o di disfunzioni fisiologiche (side-bending, torsione) per l’influenza che queste hanno nel movimento della sfera anteriore e quindi del mascellare.

  • Sacro

Per l’influenza a distanza che ha, tramite la dura madre, sul movimento della sfeno basilare stessa

  • Etmoide

Per l’inserzione della falce del cervello nella crista galli e per il rapporto diretto con lo sfenoide, il frontale e con i mascellari. Un problema di quest’osso rallenta in maniera importante il movimento di tutto il viscero-cranio e può mantenere in tensione anomala la falce e con essa la dura madre cranica e quindi rallentare il movimento e l’elasticità del ritmo cranio sacrale.

Andremo a disingaggiare le masse laterali dell’etmoide dal frontale lungo l’incisura etmoidale della porzione orizzontale dell’osso frontale.

  • Sfenoide

Valutiamo se sono presenti lesioni intraossee che possono coinvolgere il movimento della grande ala dal lato del canino incluso. Valutiamo quindi l’elasticità di movimento tra la grande ala ed il corpo dello sfenoide e poi tramite il frontale il movimento tra pre e post sfenoide

  • Temporali 

Valutiamo il movimento dei temporali globalmente e poi andiamo a valutare in maniera specifica le suture che influenzano la base cranica:

  • occipito mastoidea braccio orizzontale,
  • petro basilare
  • petro giugulare
  • sfeno petrosa
  • sfeno squamosa braccio orizzontale

per ognuna di queste valuteremo possibilità di movimento e qualità dello stesso ed eventualmente andremo a lavorarci con delle tecniche di disingaggio.

Nella Fase 2 valuteremo le membrane di tensione reciproca

  • Falce e tentorio del cervelletto

Ci mettiamo in ascolto della falce e andremo a riequilibrare le tensioni asimmetriche tramite una tecnica di srotolamento fasciale.

Nella Fase 3 valuteremo le ossa della sfera anteriore

  • Frontale 

Valutiamo la mobilità globale del frontale e in maniera specifica dell’emifrontale del lato del canino incluso. Valutiamo poi

  • il movimento della sutura coronale: controlliamo che non ci siano problemi di sovrapposizione tra frontale e parietale che possono essere un ricordo di un parto lungo o difficoltoso ma che disturbano in maniera importante il movimento dell’emifrontale in questione
  • il movimento della fronto-sfenoidale (rispetto alla grande ala e rispetto alla piccola ala dello sfenoide)
  • La fronto-zigomatica
  • Lo zigomo

Anche quest’osso può diventare un freno importante all’espansione in rotazione esterna del mascellare. Valuteremo la mobilità di:

  • Mascello zigomatica
  • Sfeno zigomatica
  • Temporo zigomatica
  • Palatino
  • Mascellare

In primo luogo faremo un ascolto del movimento del mascellare rispetto al controlaterale e rispetto al suo movimento di rotazione interna ed esterna. Valutiamo se ha delle direzioni di movimento particolari che possono far pensare ad una disfunzione di movimento.

Valuteremo:

  • il palato, la sutura palatina dei mascellari, la sua capacità di aprirsi soprattutto nella parte posteriore
  • sutura mascello palatina e interpalatina

Testeremo anche la possibilità di movimento tra l’apofisi pterigoidea dello sfenoide e il complesso palatino/mascellare sempre con il fine di dare al mascellare la possibilità di una miglior espansione possibile.

Dopo aver fatto questo andremo a valutare eventuali disfunzioni intraossee facendo un ascolto delle due porzioni del mascellare. Andremo a sentire la qualità di movimento tra la parte incisiva (pre-mascellare) e la parte dei molari (post-mascellare) per sentire se la linea del canino è compressa o ha tensioni in rotazione o traslazione. Agiremo con una tecnica di esagerazione (seguiremo la direzione di movimento possibile aspettando la risposta del sistema per poi poter recuperare la direzione in cui avvertivamo rigidità) o una tecnica contro barriera.

Migliorare l’elasticità dell’osso, in armonia con ritmo cranio sacrale, farà si che il canino riprenda la sua naturale e fisiologica discesa lungo il canale nella giunzione tra il pre e post mascellare.

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