
Scritto da
Davide Lorenzon
Continuando il viaggio dei nove mesi della gravidanza, siamo finalmente arrivati al terzo trimestre e al trattamento successivo di preparazione al parto. In questo articolo parliamo di cosa controllare, quando e indicazione al trattamento.

TERZO TRIMESTRE:
Dopo la fase difficile delle nausee del primo trimestre e della ripresa del secondo, la donna entra nel terzo trimestre dove il nuovo assetto ormonale che la accompagnerà verso il parto porterà con se anche un miglioramento della digestione (senza i bruciori legati al reflusso fisiologico che può esserci in gravidanza), una ripresa della funzionalità intestinale, un aumento della libido e dell’energia fisica accompagnata da contrazioni uterine sempre più presenti.
Il bimbo ormai è nella fase di “espansione”. Cresce e sviluppa delle competenze motorie e comportamentali, reagisce sempre più agli stimoli esterni con piacere o fastidio che esprime alla mamma tramite i movimenti percepiti dalla pancia e questo induce ad una relazione reale con lei.
Che cosa controllare?
In questa fase andremo a valutare come la pancia si sviluppa per capire ed eventualmente trattare restrizioni che possono diventare punti di tensione per il bimbo o condizioni che ne impongono un adattamento.
All’inizio del terzo trimestre possiamo già valutare se il bimbo (che ha ancora mobilità all’interno della pancia, quindi può ancora girare) assume delle posizioni che nel tempo rimangono fisse o che possono essere un problema in prospettiva del futuro parto.
Posizione del bimbo
Prenderemo quindi già in considerazione se il bimbo tende a rimanere in posizione podalica o trasversa. Ha ancora tempo per girarsi ma possiamo iniziare già da ora a metterlo nelle condizioni migliori per poter assumere una posizione cefalica.
In questa fase i movimenti del bimbo in pancia sono sempre più percepibili e quindi diventeranno un parametro importante da valutare per avere un feedback sul trattamento che stiamo facendo. Se il bimbo si agita vuol dire che qualcosa deve essere aggiustato nel nostro approccio. Normalmente basta allontanarsi dalla zona in cui stiamo lavorando e fare delle manovre di preparazione per poter detendere globalmente i tessuti prima di riprovare ad approcciare il distretto che precedentemente aveva creato disagio.
- Diaframma e pilastri del diaframma
Un utero che non può espandersi in verticale è un utero che tenderà a farsi spazio in orizzontale e a mantenere una sensazione di costrizione per il bimbo che lo abita. Ridare libertà al diaframma e con esso alla cassa toracica e allo sterno darà all’addome la possibilità di avere una volta elastica, modulabile e adattabile alle esigenze viscerali. Tensioni asimmetriche dei pilastri o di una cupola diaframmatica possono creare una spinta in laterale che va sicuramente evitata
- Psoas
Per lo stesso motivo possiamo lavorare sull’elasticità del ventre muscolare dell’ileopsoas tramite dei pompages. Anche queste strutture se tese e in modo particolare se tese in maniera asimmetrica, mettono l’utero nella condizione di dover trovare spazio non più sulla linea mediana ma spostato da un lato. Questo porterà il bimbo molto più facilmente a rimanere “sciacciato” verso una fossa iliaca e quindi, aumentando di volume, potrà avere una asimmetria di crescita ossea e ad una conseguente plagiocefalia (se appoggia di testa) o una asimmetria del bacino (se podalico).
Una posizione asimmetrica dei carichi e del feto può anche essere alla causa di una sciatica per la mamma in questa fase della gravidanza.
- Fegato e Stomaco
Dopo aver lavorato il diaframma sarà utile controllare l’equilibrio dei visceri più in diretto contatto con il diaframma stesso. Questo servirà a detendere ulteriormente il diaframma, a migliorare la funzionalità dello stomaco e soprattutto dello sfintere esofageo inferiore per ridurre i sintomi del reflusso. Il lavoro sul fegato sarà utile anche da un punto di vista vascolare, infatti migliora il movimento del diaframma e del viscere stesso e questo influenza positivamente la loro capacità di richiamare sangue verso la vena cava e quindi verso il cuore.
- Bacino osseo e muscolare e colonna lombare
Il peso della pancia aumenta, il baricentro si sposta per rimanere centrato nella base d’appoggio, le strutture che vengono coinvolte in pieno da questo processo sono le strutture ossee che danno sostegno all’addome. Andremo a valutare il movimento del sacro, degli iliaci, delle sinfisi pubiche e delle lombari. Utilizzeremo delle tecniche funzionali per andare a ridurre al minimo la reazione che possiamo avere dai tessuti durante e dopo il trattamento.
Andremo a lavorare bene i movimenti di rotazione esterna, rotazione interna delle due ossa iliache per favorire e rinforzare il ritorno linfatico dagli arti inferiori soprattutto in caso di stasi periferica.
- Fascia plantare e cavo popliteo
Per dare ulteriore slancio al circolo di ritorno linfatico possiamo fare anche un lavoro di riequilibrio della fascia plantare e un lavoro di bilanciamento dei movimenti minori del ginocchio associato ad un riequilibrio della rotula. Queste ultime due cose avranno la finalità di stimolare la fascia poplitea e quindi la stazione linfonodale qui presente.
- Anche
In vista dell’avvicinarsi del parto sarà importante controllare e correggere eventuali asimmetrie o restrizioni di movimento delle anche della donna in gravidanza.
- Dura madre
Nel terzo trimestre la crescita dell’utero metterà in tensione la fascia addominale, il legamento rotondo, l’uraco e di conseguenza i legamenti sacrali e la dura madre. I sintomi sono cefalee e vertigini ma questa tensione può essere la causa di cervicalgie e sciatalgia. Andremo quindi a valutare la dura madre della colonna vertebrale per vedere se riscontriamo dei punti di restrizione nella mobilità e poi andremo a fare delle tecniche come il riequilibrio occipite-sacro-sterno che potranno dare sollievo allentando queste tensioni.
In questi mesi abbiamo visto i punti salienti del trattamento che possiamo effettuare per accompagnare al meglio una donna nel periodo della gestazione. Con l’avvicinarsi del parto faremo un trattamento specifico per preparare la donna a questo delicato momento ma lo vedremo il mese prossimo nel nuovo articolo.
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