Scritto da

Davide Lorenzon

La gravidanza è un tempo carico di avvenimenti, emozioni, trasformazioni… fisiche, psichiche, ormonali, emozionali… E’ un periodo importante e molto delicato e come tale, con rispetto, va trattato e assecondato.

Un osteopata, specializzato in questo ambito molto particolare e delicato della vita di una donna, può essere la chiave vincente per una gestazione tranquilla e l’arrivo al parto nelle condizioni migliori che la situazione può permettere. Ma quando vederlo?

Possiamo dividere la gestazione in diverse fasi: ognuna ha caratteristiche ben definite e distinte e questo rende necessario impostare il lavoro su diversi obiettivi. Sommariamente possiamo dividere questo lungo periodo in 3 fasi:

  • La preparazione prima della gravidanza
  • La fase gestazionale vera e propria (endogestazione)
  • Il primo anno di vita (esogestazione) per il neonato e per la mamma

Ogni periodo ha le sue indicazioni specifiche, per poterle meglio visualizzare e successivamente analizzare possiamo metterle in una “linea del tempo della gravidanza”, una time-line che può diventare un comodo e rassicurante strumento anche per le madri, per sapere cosa si può fare e quando farlo.

Un sintomo acuto andrà visto e trattato quanto prima, ma seguire queste indicazioni di trattamento, nella mia esperienza lavorativa, riduce l’insorgenza di problematiche invalidanti come la sciatica, la pubalgia, insonnia, problemi digestivi, etc. L’obiettivo sarà quello di mettere il corpo nelle condizioni migliori per trovare il proprio equilibrio nella sua fisiologia.

Ogni corpo è portato al mantenimento di un suo equilibrio e ogni trauma, rigidità, disfunzione mina e riduce la sua capacità di adattamento portandolo, alla lunga, a trovare il suo equilibrio nel dolore stesso. Il lavoro dell’osteopata è fare in modo, liberando i tessuti, che il corpo abbia la più alta capacità possibile di adattamento agli stimoli interni ed esterni.

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In questa immaginaria linea del tempo andremo ad inserire quando è più opportuno vedere l’osteopata e man mano aggiungeremo le tappe con le specifiche indicazioni in base al periodo. La prima tappa è:

PRE Gravidanza:

Spesso le donne, in previsione di una gravidanza, cominciano ad attivarsi. Si fanno visitare dal ginecologo, cominciano ad assumere acido folico (fondamentale nel primo mese di sviluppo embrionale) riducono i fattori di rischio quali alcool e fumo ma raramente fanno un controllo e un riequilibrio delle strutture che per prime andranno ad accogliere l’embrione. In questo l’osteopata può avere un ruolo molto importante per mettere la donna nelle migliori condizioni per poter iniziare e portare avanti la gestazione. Ridonare mobilità al sistema viscerale e cranico materno può migliorare sensibilmente le possibilità di attecchimento di un nuovo embrione, trovando quest’ultimo un ambiente più “ospitale” dove poter mettere radici.

Che cosa controllare?

  • Il bacino osseo

Il contenitore influenza il contenuto prima di iniziare a lavorare sul piano viscerale sarà fondamentale ridare mobilità al sacro della paziente, ridare mobilità agli iliaci nel loro movimento globale e nei tre piani dello spazio (rotazione anteriore/posteriore, Abduzione/adduzione, rotazione verso l’interno/esterno) e al coccige. Questo permette un aumento della circolazione locale e del drenaggio linfatico e venoso della pelvi che ridurrà tutte le problematiche da “ristagno” che spesso influenzano negativamente questo distretto.

La mobilità dell’osso sacro andrà a dare nuovo stimolo anche alla componente parasimpatica veicolata dal plesso sacrale e pudendo e a togliere tensione dal pavimento pelvico

  • Diaframma

Sul piano viscerale andremo, per quanto possibile, ad agire dall’alto verso il basso. Lo scopo sarà riportare gli organi ad avere un buon rapporto con il diaframma e il suo movimento per accentuare il meccanismo di “spremitura” e “aspirazione” che questo esercita negli organi addominali permettendo il ritorno del sangue venoso dalla cavità addominale verso la vena cava in direzione del torace.

Andremo quindi a lavorare sulle tensioni del diaframma, dei suoi pilastri fibrosi che scendono antero-lateralmente alla colonna lombare e su i suoi punti di inserzione (T12-L3, faccia interna delle ultime 6 coste e processo xifoideo), faremo un riequilibrio di questo muscolo e lavoreremo il centro frenico per dargli la migliore escursione di movimento possibile.

  • Fegato, stomaco e radice del mesentere

Il diaframma ha rapporti diretti con fegato e stomaco, andremo a prendere in considerazione il loro movimento perché, se non adeguatamente drenati, possono andare a “pesare” su tutte le strutture a loro sottostanti. Dopo aver trovato una mobilità e una motilità soddisfacente di questi organi andremo a mobilizzare l’intestino tenue nelle sue diverse porzioni e soprattutto valuteremo e tratteremo la radice del mesentere.

  • C0-C1-C2

A questo punto potremo prendere in considerazione le strutture che a distanza influenzano tutta questa zona quindi ci approcceremo al cranio per liberare eventuali tensioni della base cranica e della dura madre.

Valuteremo la libertà di movimento del complesso C0-C1-C2 e poi la mobilità di Occipite-Sfenoide-Etmoide e le loro suture.

  • Base cranica e sfeno-basilare

Una buona mobilità delle ossa della base cranica che hanno un’inserzione forte della dura madre permette al ritmo cranio sacrale di avere un’ampiezza e un ritmo migliori e quindi di andare a stimolare in maniera più efficace anche i nuclei della base cerebrale. Avremo in questo modo un’azione diretta anche sull’ipofisi e sui nuclei del X nervo cranico (quindi il controllo parasimpatico del corpo, anche se in questo caso ci interessa nello specifico la sua influenza rispetto agli organi addominali)

  • Sfenoide e sella turcica

L’ipofisi è una ghiandola piccola ma con una grande funzione: non solo produce ormoni fondamentali quali l’ormone della crescita, la prolattina, cioè l’ormone che stimola la produzione di latte dopo il parto, ma regola il funzionamento di tutte le altre ghiandole endocrine del corpo, quali tiroide, ghiandole surrenali e gonadi (testicoli e ovaie) quindi un suo corretto funzionamento è fondamentale per permettere un buon concepimento.

Vedremo il mese prossimo le indicazioni per i trattamenti durante la gestazione

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