Abbiamo visto il mese scorso quali indicazioni di lavoro ci possono essere per un trattamento in previsione dell’inizio di una gravidanza. Ora analizzeremo che cosa possiamo fare durante la gravidanza. Parliamo di endogestazione, i nove mesi della gravidanza:

Linea_temporale_gravidanza_1.png

Questo tempo normalmente viene suddiviso in trimestri perché ogni tre mesi avvengono delle modifiche significative dal punto di vista ormonale e fisico. Anche il trattamento osteopatico dovrà tener presenti queste modifiche e vedremo quindi come ogni trimestre abbia degli aspetti specifici su cui porre l’attenzione e degli aspetti a cui è necessario prestare attenzione.

In Gravidanza: Il Primo Trimestre

il primo trimestre è il periodo dell’attecchimento, una delle fasi più delicate per la gestazione: è la fase della fecondazione e della migrazione dell’ovulo dalle tube fino alla parete dell’utero dove si anniderà per svilupparsi nella placenta e nell’embrione. Questa fase è anche quella più a rischio di aborto spontaneo quindi va trattata con particolare attenzione. Per questo motivo non faremo controlli e manovre sulle strutture che possono disturbare questo delicato processo. Non programmeremo controlli a meno che non ci siano delle motivazioni fisiche che richiedano un trattamento in “urgenza”.

Durante questi tre mesi il corpo luteo ( ciò che resta del follicolo ovarico dopo aver rilasciato l’ovulo maturo) diventa a tutti gli effetti una ghiandola endocrina. Il  progesterone che produce continua a nutrire l’ovulo fino a quando la placenta non sarà pronta a produrre ormoni autonomamente. 

Estrogeni e progesterone avranno lo scopo di aumentare il volume di sangue e di nutrimento per le cellule principalmente a livello uterino. Questa condizione interesserà comunque tutto il corpo infatti se sono presenti problematiche diaframmatiche latenti potrebbe verificarsi gonfiore distale.

La placenta quasi da subito inizia a produrre HCG ( Gonadotropina Corionica Umana) che ha il ruolo fondamentale di segnalare al corpo della donna che è in corso una gravidanza e di impedire al corpo stesso di rigettare questo tessuto “estraneo”.

Tutte queste modifiche impongono al corpo della madre di cominciare a cambiare “ritmo”, di entrare sempre più in uno stato parasimpatico/introspettivo per cominciare a rapportarsi con le modifiche future che seguiranno nei successivi trimestri.

Stanchezza, nausee, vomito, sensazione di pesantezza, sono tutti sintomi fisiologici di questo cambiamento, ma vanno monitorati affinché non diventino patologici. Più resistenza una donna oppone a questo cambio di andatura e più è facile cadere nel distress..

Che cosa controllare?  

Se la sintomatologia di questo “rallentamento” diventa difficile da sostenere dal punto di vista fisico potremo lavorare per favorire una migliore circolazione dei fluidi e per favorire il passaggio ad uno stato di predominanza parasimpatica. 

Eviteremo ogni tecnica che andrà ad agire in maniera diretta sul sistema osseo e viscerale del bacino e del basso ventre ma potremo lavorare a distanza:

  • Diaframma

Ci concentreremo su questo importante muscolo per riequilibrare i liquidi tra zona toracica e zona addominale. Andremo a fare un ascolto del muscolo sfruttando le inserzioni costali e tentando di proiettarci sulle zone di tensione muscolare e del centro frenico. Ricercheremo un equilibrio nella contrazione e nella mobilità del muscolo e faremo poi in riequilibrio tra diaframma e sterno. Possiamo valutare e liberare se necessario la mobilità delle coste in inspirazione ed espirazione e poi dello sterno stesso in flessione ed estensione. Utilizzeremo sempre tecniche funzionali, seguiremo il senso della facilità per poi recuperare la mobilità persa, oppure tecniche di riequilibrio in sensoriale per avere un approccio che sia il meno invasivo possibile.

  • Base cranica e sfeno-basilare

L’obiettivo sarà ridare mobilità ed elasticità in modo particolare all’occipite in funzione del lavoro successivo sul 4°ventricolo. Andremo a testare la liberta di movimento lungo la sutura lambdatica, a livello della sutura occipito mastoidea e poi della petro basilare. Correggeremo le disfunzioni di movimento della sfeno basilare per donare la maggior mobilità ed elasticità a questi tessuti. Anche in questi distretti sceglieremo tecniche di riequilibrio funzionale o tramite la tecnica del V-Spread come descritta da Sutherland.

  • Compressione del 4° Ventricolo

Andremo a rallentare il movimento di espansione della squama occipitale durante la fase di flessione craniosacrale e la accompagneremo in ogni successiva fase di estensione. Lo scopo della compressione del 4° ventricolo è quello di diminuire la fluttuazione del LCR, riducendo il ritmo del MRP. Il paziente viene quindi portato allo stato parasimpatico favorendo, così, scambi a livello delle cellule e in particolar modo, a livello del SNC. 

Con questa tecnica (che non dobbiamo in alcun modo forzare) potremo lavorare su aspetti molto diversi ma che concorrono al benessere della futura mamma. Potremo avere:

  • Miglioramento degli scambi elettro-biologici di tutti i fluidi corporei.
  • Risoluzione delle stasi del LCR (in particolare, edemi).
  • Effetto sui centri vitali che si trovano a livello del midollo spinale e del piano del 4° ventricolo ; disintossicazione, nutrizione, stimolazione.
  • Stimolazione dell’ipofisi e dell’ipotalamo => azione ormonale (ossitocina).
  • Miglioramento del SNC, della capacità immunitaria e del metabolismo dell’organismo.
  • Miglioramento del circolo ematico (cefalee e disturbi del sonno).
  • Molto indicata in caso di algodistrofia.
  • Aumento della capacità immunitaria.

Tutti questi sono aspetti legati all’attività del sistema vegetativo parasimpatico che in questo periodo vogliamo facilitare.

Altri articoli di Davide Lorenzon