
Scritto da
Annabelle Durousset Veyrard
In questo articolo voglio condividere con voi il caso di una bambina di 7 mesi, alla quale ho dato il nome di fantasia “Jude”.
“I genitori osservano che la bambina posiziona le braccia in dietro e in estensione, soprattutto quando è seduta e quando la prendono in braccio; in oltre la bambina non apprezza affatto la posizione prona”
L’osservazione e l’ascolto mi portano a evidenziare una tensione della dura madre, che la bambina ci mostra chiaramente con la sua posizione di riposo inarcata con la testa all’indietro. I genitori mi confermano che questa è la sua posizione di addormentamento dalla nascita, ma non si sono mai preoccupati.
In un primo momento, un ascolto del bacino segnala una torsione che correggo subito (cfr. foto), effettuo poi un arrotolamento del bambino a partire dal bacino (le mie due mani avvolgono gli iliaci, il sacro è in appoggio sul lettino), seguito da un arrotolamento delle vertebre lombari una ad una, il più lentamente possibile, nell’ascolto dei tessuti, per risalire verso le cervicali. Non appena una tensione, un freno si oppongono all’arrotolamento corretto e fluido, quando il bambino si inarca in appoggio sulle scapole, fermo la tecnica e aspetto il rilasciamento dei tessuti, il loro cedimento, e poi continuo il mio arrotolamento fino alla tensione successiva, dove di nuovo mi fermerò.
Questa tecnica termina quando il bambino si lascia arrotolare e srotolare senza problemi.
Ricordo che a 7 mesi un bambino deve essere in grado di mettere i piedi in bocca!
Poi mi interesso all’attaccamento di questa membrana e in particolare alla falce del cervello (Crista galli dell’etmoide), e lavoro questa zona in ascolto fasciale fino al suo rilasciamento. Un lavoro di detensionamento delle membrane di tensione reciproca continua con tecniche craniali e facciali, e questo senza staccare le mani del cranio del bambino per essere il più possibile in contatto con lui.
Rilevo un blocco a livello di spalle e scapole, in particolare dell’arto superiore destro, che libero in funzionale e con ri-armonizzazione globale e fasciale (cfr. foto).
“Jude” alla fine della sessione decide di mettersi in posizione prona! Soddisfatta, continuo la mia sessione armonizzando le dorsali, il bacino e le coxo-femorali. (cfr. foto)
Spiego ai genitori perché la loro figlia non amava la posizione prona e l’importanza di questo passaggio nello sviluppo del loro bambino (tonificazione dei muscoli posteriori della testa e della schiena, facilitando la posizione a quattro zampe).
Consiglio loro di tornare tra 6 settimane per valutare l’evoluzione e controllare la libertà articolare e legamentosa del bacino e del cingolo scapolare, sempre nella prospettiva del gattonamento, tappa importante nell’evoluzione neuromotoria del bambino.
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